Rovio, telepresenza con robot by Wowwee

 Domotica, Telepresenza, ultimamente questi termini sembrano rappresentare il futuro di ogni casa di nuova generazione.


YouTube Direkt

Wowwee, ditta costruttrice di robot da intrattenimento domestico non è nuova a questo genere di prodotti, l’ultimo robottino di casa è Rovio, ed attenzione: non è un giocattolo!
Rovio è dotato di una telecamera che gli conferisce una grossa utilità in ambiente domestico. Attraverso il software dedicato è possibile comandarlo a distanza anche da remoto, dirigerlo in qualsiasi stanza e “spiare” gli ambienti domestici in nostra assenza. Comodamente dal nostro ipotetico luogo di vacanza sarà possibile vedere se abbiamo avuto visite sgradite, cosa fa il nostro coniuge, o magari tenere d’occhio i nostri bambini mentre giocano spensieratamente, a patto che non sentano i rumori del robot in avvicinamento (il che sarà facile!). La telecamenra è montata su di un braccio mobile, che potrà essere azionato in modo opportuno in base alle nostre esigenze, il robot possiede 3 ruote omnidirezionali per essere agevolato il più possibile durante i suoi spostamenti, e se lo perdiamo per casa sarà ben visibile grazie ai led blu disposti sul perimetro dello chaiss. Per mezzo di sensori ir è in grado di schivare autonomamente gli ostacoli. Per la ricarica delle batterie è predisposta l’apposita docking station. Prezzo di partenza, robot in mano, circa 350$.
Anche se ancora ai propri albori, la telepresenza robotica si presenta già con alcuni prodotti validi ed accessibili per molte persone.

Ultimi commenti agli articoli

Articoli recenti

post Discus

goldrake.jpgDa sempre la domanda più frequente dei nostri utenti è: “aiuto, non so nulla e voglio fare un robot”. Inutile dire che attraverso un forum è ben difficile aiutare. E’ da questa situazione che Sergio si è messo a lavorare iniziando a realizzare una guida che “passo passo” può portare anche i più newbie a realizzare il loro primo mostricciattolo che sarà in grado di muoversi ed evitare gli ostacoli, sarà inoltre super predisposto a tutte le espansioni che vorrete (nel limite dello scibile umano). Seguendo questo thread oltre ad iniziare da subito a costruire, potrete anche aiutare, suggerire, chiedere, provare………


post Il Robot Inseguitore sulla rivista Fare Elettronica

inseguitore.jpg

In rete si trovano diversi siti sulla robotica amatoriale, molti dei quali con il comune denominatore di essere stati realizzati da utenti di Roboitalia. Stesso fenomeno per gli articoli riguardanti la robotica, presenti nelle riviste italiane di settore.
A questo elenco si aggiunge la pubblicazione, sulla rivista Fare Elettronica n.277, di un articolo sul Robot Inseguitore realizzato da Calogero Lombardo.
Cosa è capace di fare questo robot? Ovviamente d’inseguire autonomamente qualcosa, ma guardate questo video youtube – robot inseguitore, vi chiarirà le idee meglio di mille parole.
L’articolo spiega in dettaglio l’acquisizione ed elaborazione del segnale proveniente dai sensori, l’algoritmo d’inseguimento e la tecnica di pilotaggio dei motori, il tutto accompagnato da una descrizione del codice sorgente e dell’hardware. Se acquistate la rivista, non dimenticate di esprimere il vostro voto sull’articolo, utilizzando l’apposita pagina.


post Open Source by Roboitalia

i2c.pngTra un bicchiere di vino e una grappa è nata questa idea, in rete è facile trovare le “Roboboard”, schede che hanno micro più o meno potenti e che si propongono come cervello delle nostre creazioni. Quello che, secondo alcuni, manca sono una serie di schede accessorie o studiata per fare cose specifiche, inoltre tutto ciò dovrebbe poter dialogare con la roboboard, accettare semplici comandi, essere economica….
Da questi presupposti abbiamo iniziato a progettare un certo numero di schede con lo stesso microcontrollore (18F2520) che comunicando attraverso un bus I2C con la roboboard siano “indipendenti” nello svolgere le funzioni a cui sono dedicate.
Per renderle abbastanza economiche abbiamo una particolare convenzione con www.katodo.com che si occuperà di realizzarci i master e i PCB “in serie” ed eventualmente fare qualche montaggio, ammortizzando così le spese di impianto e di prototipazione.
Come far parte del progetto, in cosa consiste: per far parte del progetto basta dirlo e seguire i lavori (stiamo valutando lo strumento più consono per lavorare in gruppo); L’obbiettivo è realizzare questo tipo di schede e dotarle di un firmware open di base che chiunque può rielaborare e ricondividere.
Al momento abbiamo pronte a livello di schema 4 schede, nei prossimi giorni i dettagli e, speriamo, lo spazio web per raccogliere i lavori, rimanete sintonizzati.


post Robot lunare, ecco il progetto italiano

Anche l’Italia parteciperà al concorso indetto da Google per per inviare un robot in esplorazione del territorio lunare. Il New York Times riporta la foto di AMALIA (acronimo per Ascensio Machinae Ad Lunam Italica Arte) un prototipo di robot simile ad un ragno meccanico – messo a punto da Team Italia, una squadra che coinvolge scienziati del Politecnico di Milano e di Torino, delle Università La Sapienza di Roma e Federico II di Napoli, e delle società Thales Alenia Space Spa di Torino e Carlo Gavazzi Space Spa di Milano. A capo del progetto è la professoressa Amalia Ercoli-Finzi, del politecnico di Milano.

Robot AmeliaCon il Google Lunar Prize, a cui partecipano 10 team di diversi nazionalità, il motore di ricerca statunitense ha messo in palio 30 milioni di dollari complessivi per le prime due squadre di scienziati che riusciranno a far atterrare il loro robot sul satellite terrestre e ad inviare delle immagini.

Il primo team riceverà 20 milioni di dollari, mentre per il secondo sono stanziati 5 milioni di dollari. Gli altri cinque milioni sono un bonus per chi riuscirà a trovare del “ghiaccio lunare” e altri minerali.

Nella foto: il robot lunare italiano progettato per camminare sul suolo lunare, ha l’aspetto di un ragno dal colore verde brillante, la testa perfettamente sferica con ”occhi” tondi e scuri, sei zampe lunghe e articolate che terminano ciascuna con una rotella. Perfettamente in linea con i requisiti richiesti dal concorso, il robot e’ in grado di esplorare la superficie lunare per almeno 500 metri e di inviare video, immagini e dati sulla Terra

Fonte notizia: qn.quotidiano.net


post Google diventa sponsor di una missione sulla Luna

Google continua ad interessarsi allo spazio: dopo aver tracciato mappe dettagliate di tutto il pianeta Terra diventa adesso sponsor di una missione sulla Luna. Come riporta il New York Times, il motore di ricerca ha infatti messo in palio 30 milioni di dollari complessivi per i primi due team di scienziati che riusciranno a far atterrare un robot esplorativo sul satellite terrestre. Lo ha annunciato Sergey Brin, co-fondatore di Google, dando così avvio al Google Lunar Prize, una competizione in cui si sfideranno dieci squadre di esperti, provenienti da cinque paesi diversi.
«Ora che la tecnologia è meno costosa comincia una nuova epoca di esplorazioni dello spazio», ha spiegato Peter Diamandis, presidente di X Prize Foundation, associazione no profit con cui Google ha dato vita al progetto.
«L’idea di poter incoraggiare ricerche spaziali, e forse in modo più rapido di quanto non facciano i programmi del governo, è molto eccitante», ha aggiunto Sergey Brin.
Google darà 20 milioni di dollari alla squadra che per prima invierà il suo robot sulla Luna. La seconda riceverà, invece, 5 milioni di dollari. Gli altri cinque milioni sono un bonus per chi riuscirà a trovare del «ghiaccio lunare» e altri minerali.
Anche l’Italia parteciperà al concorso indetto da Google: il New York Times riporta la foto di Amalia (acronimo per Ascensio Machinae Ad Lunam Italica Arte) un prototipo di robot – simile ad un ragno meccanico – messo a punto da Team Italia, una squadra che coinvolge scienziati del Politecnico di Milano e di Torino, delle Università La Sapienza di Roma e Federico II di Napoli, e delle società Thales Alenia Space Spa di Torino e Carlo Gavazzi Space Spa di Milano. A capo del progetto è la professoressa Amalia Ercoli-Finzi, del politecnico di Milano.

fonte: la stampa


post La coppia dei motori

Molte delle domande nel forum fanno riferimento alla questione della coppia del motore. Abbiamo preparato un file, lo trovate nella sezione download, con l’intenzione di chiarire qualcosa.
Il file .zip contiene un documento pdf che ne parla in modo teorico ma piuttosto chiaro, certo ci sono un sacco di formule ma è inevitabile parlando di fisica, il documento contiene anche delle tabelle di conversione fra le varie grandezze usate in questo campo, in particolare abbiamo preso quella di conversione delle coppie e ne abbiamo fatto un foglio di calcolo, lo trovate sempre all’interno del file zippato. Sarà immediato convertire le once per pollice in Newton metro ma non solo. Chiunque si sia trovato a dover scegliere un motore fra i vari costruttori avrà infatti notato quante siano le possibilità di esprimere il valore della coppia, beh con questo file non ci sono più dubbi.


post OAP, Open Automation Project

E’ da qualche anno che seguo questo bel progetto, portato avanti da molti “robottari” 🙂 Potrebbe essere (e lo spero) fonte di ispirazione per molti.

L’intero progetto è open source, disponibile su sourceforge. Si propone di realizzare un framework: uno standard sia hardware che software, per tentare uno sviluppo collettivo del robot, radunando così più risorse possibili. La piattaforma ha un costo complessivo che si aggira sui 1500-2000$. Oltre ad un sistema di bug traker vi è pure la mailing list dedicata.

Purtroppo i siti sono esclusivamente in lingua inglese:

http://oap.sourceforge.net/

http://www.openautomaton.org/community


post Trovare lavoro nella robotica

Sempre più ragazze e ragazzi si appassionano alla robotica. Ma, una volta terminati gli studi universitari, spesso si trovano di fronte all’annoso problema di sempre: il lavoro. Dunque, stavolta, invece di parlare delle macchine, parliamo di come riuscire a farle o, meglio, di come trovare un impiego nel mondo dei robots&co. Ancora una volta la Rete viene in soccorso dei più volenterosi, specie se disposti a viaggiare.

Ecco alcuni indirizzi che è bene controllare periodicamente:

Di FRANCESCA TARISSI
FONTE: LA REPUBBLICA


post Nuovi campioni

I.T.I.S. Viareggio

Quest’anno è andata così, però la qualità del lavoro di questi ragazzi è ben visibile e non ci vorrà molto perchè affilino le unghie e diventino i nuovi campioni indiscussi. Oltre ai ragazzi credo che un plauso importante vada ai prof dell’istituto di Viareggio, sono tra i pochi ad essersi “svegliati” e accettano la sfida indiretta con i loro colleghi, di oggi e di altri tempi.


Articoli precedenti

Rovio, telepresenza con robot by Wowwee

Discus

Il Robot Inseguitore sulla rivista Fare Elettronica

Open Source by Roboitalia

Robot lunare, ecco il progetto italiano

Google diventa sponsor di una missione sulla Luna

La coppia dei motori

OAP, Open Automation Project

Trovare lavoro nella robotica

Nuovi campioni